Lineup: Divisive – Someone – Where are your people – Heartjump – Love what you doing – Save Myself – Please – Out the woods – Tired of running – You only – Modulate – Oh – Honey trap – You came out – Time after time.
Avevo già avuto occasione di vedere i WHB in concerto, nella stessa sala, due anni fa. Li avevo conosciuti proprio così, in live, ed era stato un colpo di fulmine. La loro energia, il ritmo, l’originalità della loro musica poco classificabile – una sorta di pop-rock-elettronico – mi aveva trasportata e trascinata facendo oscillare la testa e scuotere le anche a tempo di musica.
Questa volta non è stata esattamente la stessa cosa. Ho assistito ad un concerto più acustico visto l’aggiunta di un batterista sul palco oltre a Darren Bancroft - voce, drumm machine - e la coppia Thomas Wegg-Prosser -voce, basso - e Dede Wegg-Prosser - voce, piccole percussioni e batteria elettronica - , ma meno energico.
Entrano sul palco all’inno di uno dei loro pezzi più conosciuti: Divisive. Una strategia secondo me completamente sbagliata. Probabilmente la scelta è stata fatta con l’idea di scaldare subito il pubblico – quello francese, non sempre molto caloroso, soprattutto all’inizio quando la birra non è ancora scorsa a fiumi.
Purtroppo, per me, mettendola in prima linea viene sprecata, perché siamo ancora tutti un po’ distratti dal gruppo di apertura e non siamo in grado di apprezzarlo in pieno. Seguono canzoni dei vecchi album completamente modificate per il palco. Altra tattica secondo me, in questo caso, mancata. Il gruppo è relativamente giovane e poco conosciuto. Capisco il bisogno di creare una performance alternativa in live, ma il pubblico di qui non è formato da fan sfegatati che li seguono dagli inizi conoscendo tutte le canzoni a memoria. Il risultato è quello di farci sentire un po’ sperduti, quando in realtà avremmo voglia di cantare e ballare con loro.
Le canzoni del nuovo album escono dalle casse in modo più limpido, ma hanno molta meno carica rispetto ai vecchi pezzi, tranne "Please", unico momento dove ho chiuso gli occhi e mi sono lasciata travolgere dal piacere della musica. Ho aspettato con ansia che partissero le note di "Centerfolds and empty screens", ma il mio desiderio non è stato esaudito.
Quindi un po’ di amaro in bocca, ma sicuramente è un gruppo da guardare e seguire nonostante tutto, hanno energia e buon umore da vendere. C’è complicità e voglia di suonare sul palco, speriamo in un prossimo concerto più azzeccato.